Quanto andate all'estero non ordinate un dolce a caso perchè magari non vi ricordate che cosa significa chestnut in inglese! Potrebbe essere una grande delusione oppure amore a prima vista!
Sarà che avevo sempre snobbato i dolci alla castagna e quindi è stata una piacevole sorpresa!
La prima cosa che ho fatto appena tornata a casa è stata reperire la ricetta che più mi stuzzicava e poi via, all'acquisto delle castagne.
La ricetta che ho seguito io è stata l'unione tra quella di giallozafferano e ricettariocucina.
Cominciamo con gli ingredienti:
1 kg castagne
10 gr cacao amaro in polvere
1 litro di latte
200 gr zucchero al velo
1/2 litro di panna montata
1/2 stecca vaniglia
1 bicchierino di rhum
Preparazione:
Lavare bene le castagne e lessarle in pentola a pressione per 15 minuti dal fischio.
Spegnere il fuoco e, lasciando i marroni dentro al loro liquido di cottura, prenderne solo 2 o 3 alla volta e sbucciarli completamente, togliendo anche la pellicina interna, disporle in un tegame ricoperte di latte e vaniglia, e cuocere a fuoco lento finchè non saranno tenere, sicuramente più di 30 minuti, dopodichè sgocciolarle e passarle nello schiacciapatate, il risultato deve essere un purea di castagne; al composto aggiungere lo zucchero a velo, il cacao e il rhum. Aggiungere al composto 2 cucchiai del latte rimasto con la vaniglia, se serve anche di più, mescolare il tempo necessario per amalgamare molto bene gli ingredienti, che devono dare origine ad un impasto piuttosto asciutto e compatto (se non lo fosse mettere il composto sul fuoco e farlo asciugare dolcemente).
Far raffreddare il composto e lasciarlo riposare e indurire in frigorifero per almeno un paio di ore, poi ripassare in uno schiacciapatate con fori larghi in modo tale da creare dei 'vermicelli', prendere un piatto da portata e disporre i 'vermicelli' creando una forma a montagna, coprire per intero con la panna montata e conservare naturalmente in frigo.
Siccome a me non piace la panna montata ho aggiunto 2 cucchiai di zucchero a velo e 2 cucchiai di caffè, in questo modo non era tanto dolce e aveva un aromino delicatissimo di caffè.
Anzi un consiglio, non fate come me, ne ho messa davvero poca di panna, altrimenti poi siete costretti, se è domenica, a girare tutto il circondario per comprare una confezione di panna, perchè questo dolce è proprio indispensabile accompagnarlo con tanta panna.
Con questa ricetta, anche se già pubblicata, partecipo alla raccolta di Ramona:
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